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LA RIPRESA ECONOMICA ITALIANA RIPARTE DAL TURISMO

In campo tutti ed uniti per un piano strategico che ha come solo obiettivo quello di accrescere ancora di più il settore del turismo, vero punto cardine dell’economia italiana

Lo scenario ed il contesto in cui l’Italia era calata negli ultimi anni stanno cambiando radicalmente, soprattutto per fattori interni che ne stanno decretando una netta ripresa. Primo fra tutti il turismo che, come sempre, rappresenta il fiore all’occhiello ed un punto cardine per l’economia dello stivale.

Il 2017 ha portato l’Italia al di sopra della media Europea (già prima al mondo per turismo con un 3,2 miliardi di notti rilevate) con un aumento di prenotazioni da parte di turisti del +5,1% di cui ben il 50% da parte di stranieri, al di sopra anche di Francia e Germania. In aumento anche il soggiorno medio, che arriva in media a tre giorni e mezzo.

Consci dell’importanza che questo settore rappresenta finalmente gli enti, sia pubblici che privati, hanno deciso di attuare un piano comune per sfruttare le potenzialità e cogliere le opportunità che il paese offre, sottolineandone punti di forza ed elementi di differenziazione.

La falange oplitica in campo è costituita da regioni, comuni e città metropolitane, con la collaborazione di tutti i ministeri interessati al miglioramento del turismo: MAECI (Vivere all’Italiana e Destinazione Italia), MIT (Piano Straordinario della mobilità turistica e rete delle ciclovie turistiche), MIPAAF (Anno del cibo), MISE (Impresa 4.0 e Digital Heritage), Ministero della Salute (Turismo sanitario), Ministero dell’Ambiente (Turismo sostenibile nelle aree protette), MIUR (Borghi italiani e Settimana della cucina italiana) e Agenzia del Demanio (Bandi Cammini e Percorsi). La strategia unitaria prevede l’attuazione del Piano Strategico del Turismo 2017-2022, adottato nel 2017 dal Mibact. Con fondi Cipe per oltre 600 milioni ed i 36 milioni delle Camere di Commercio l’Italia ha finalmente un progetto unitario per lo sviluppo.

Gli investimenti riguardano anche enti privati come Ferrovie dello Stato, Banca Intesa, Enel ed altri ancora, creando forti sinergie tra pubblico e privati, non solo a livello economico, con il risultato di dare una spinta ancora più forte all’innovazione del turismo stesso. La spinta ha travolto anche i piccoli investitori, portando ad investimenti sempre maggiori e sempre più fruttuosi in piccole e medie aziende, come confermano i più importanti intermediari immobiliari aziendali come General Cessioni.

Gli investimenti sono previsti su tutto il territorio, sia per rafforzare mete che, come riportano anche i trends delle ricerche di Google si sono riconfermate (Roma, Napoli, la Toscana, Dolomiti, Cinque Terre ecc) sia per rivalutare zone che negli ultimi anni stanno investendo tanto in questo campo, fenomeno che si sta sviluppando soprattutto nel sud Italia, al punto da portare la spesa degli stranieri nelle regioni del mezzogiorno ad un +23,5% rispetto al 2016 (Banca d’Italia) facendo crescere i flussi anche nei principali punti di snodo per la mobilità del paese: +6,4% di viaggiatori negli aeroporti italiani (Assoeroporti) e +18,3% sui treni ad alta velocità e Intercity (Travelnostop e TTG).

Le prospettive di crescita sono più che positive, secondo le stime di UNWTO (organizzazione mondiale del turismo) la media di crescita da qui al 2030 sarà del +4%, mentre secondo il Ciset la crescita italiana sarà del +4,7%.

Insieme ai numeri cresce anche la reputazione dell’Italia: 5 delle 10 mete più apprezzate dai turisti internazionali su Tripadvisor sono italiane, con anessi tour consigliati per visitare, star bene e spendere meno di 150 dollari. Mentre Airbnb continua a proporre e sponsorizzare gli “Italian Villages”

Insomma, il settore trainante per la ripresa dell’economia italiana sembra essere proprio il turismo, che non si è mai arrestato nonostante la crisi, anzi, ha sempre rappresentato un porto sicuro, oltre che meraviglioso.

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