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Food in netta crescita in Italia, il 2017 chiude con numeri più che positivi

E’ tempo cavalcare l’ondata positiva che ha travolto il settore alimentare italiano: investire in nuovi mercati e promuovere l’Igp potrebbero segnare la vera svolta

Per il settore della produzione alimentare italiana il 2017 è l’anno della svolta. L’intera produzione, infatti, mette a segno un totale di 137 miliardi di euro contro i 132 dell’anno precedente: 2,6% di crescita. I risultati migliori dell’ultimo decennio per l’intero settore, che da qualche anno stava vivendo un momento di stop. Miglioramento dettato sicuramente sia dall’aumento dei prezzi alla produzione (+2% contro il -0,6% dell’anno precedente) sia dall’incremento delle esportazioni vicinissime al raggiungimento di un +7% rispetto agli anni precedenti.

L’intero comparto dell’industria alimentare ha portato numeri da capogiro (190 miliardi di euro) al punto da credere che i 50 miliardi di euro annunciati dal governo durante l’Expo di Milano 2015 non siano poi così tanto lontani.

Per quanto riguarda il mercato interno l’incremento delle vendite ha raggiunto il +0,8%, lasciando sperare in un 2% del prossimo anno possibile, come sostiene il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia, solo adottando tre semplici misure per il rilancio della produzione interna: un piano di investimenti totalmente made in Italy, un lavoro spalla a spalla con la Commissione Europea per far in modo che quest’ultima lanci finalmente norme comunitarie ad hoc e di supporto e l’avvio di politiche di filiera per alleare industria ed agricoltura e fare in modo che per quest’ultima venga finalmente rilanciata qualitativamente.

A capitanare la crescita dell’export, invece, troviamo i comparti lattiero-caseario, dolciario, saccarifero e delle acquaviti e liquori, mentre nella classifica dei principali mercati di sbocco troviamo la Russia (+30%) seguita da Cina (+20%), Spagna e Polonia (+14%).

Ottimiste anche le aziende leader nel campo dell’intermediazione aziendale, come ad esempio General Cessioni, che prevedono un grosso aumento degli investimenti nel settore nei prossimi anni.

Lo scenario è più che positivo e, soprattutto, propositivo. A testimoniarlo le oltre 3000 aziende espositrici, tutte italiane e quasi tutte pmi e gli oltre 80 mila professionisti da tutto il mondo che quest’anno hanno preso parte alla diciannovesima edizione di Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione tenutosi questo maggio alla Fiera di Parma. L’iniziativa Cibus nasce per aiutare le imprese italiane ad entrare nei mercati esteri, come ci tiene a precisare Antonio Celie, ad della Fiera di Parma. Un aiuto ed un’iniziativa che ha trovato grande riscontro anche nel governo, il quale ha stanziato 1,8 milioni di euro a sostegno della fiera.

Tra gli scopi ultimi c’è sicuramente quello di far crescere l’esportazione nel mondo di Dop ed Igp e di rendere queste aziende produttrici di eccellenze in grado di fornire grandi volumi di merce anche nei mercati emergenti come Cina, Giappone, Messico e Thailandia.

 

 

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